Questa breve nota è aggiornata al 9 settembre 2012. E’ bene chiarirlo, in quanto, nel campo del vulcanismo, gli avvenimenti sono sempre in continua evoluzione.
A Nord-Ovest della città di Napoli c’è un’area vulcanica che potrebbe rivelarsi molto più pericolosa del più “celebre” Vesuvio: i Campi Flegrei.
Come il Vesuvio, anche in questo caso si tratta di un vulcano in quiescenza, cioè di un vulcano attivo la cui ultima eruzione è avvenuta molto tempo fa e precisamente nel 1538. In questa occasione si formò il “Monte Nuovo”, ancora oggi esistente. Può essere consolante la considerazione che questa eruzione è avvenuta dopo ben 3.000 anni di quiescenza e che è stata tra le eruzioni meno intense tra quelle avvenute nella zona.
Ma nel passato i Campi Flegrei sono stati teatro di eruzioni veramente devastanti:
39.000 anni fa avvenne l’eruzione detta dell’Ignimbrite Campana. Questa violenta eruzione esplosiva coinvolse tutta la regione Campania ricoprendola interamente di tufo e causando la distruzione e lo sprofondamento di vaste aree.
15.000 anni fa avvenne poi un’eruzione di intensità altrettanto violenta, denominata eruzione del tufo giallo napoletano.
Praticamente tutta la città di Napoli è stata costruita sui depositi di quest’ultima eruzione.
Successivamente, fino all’ultima eruzione del 1538, si sono succedute 56 eruzioni esplosive e 6 effusive.
Abbiamo detto che i Campi Flegrei sono un vulcano attivo ed infatti in tutto il territorio sono presenti, in diversi punti, manifestazioni gassose effusive ed anche fenomeni idrotermali.
Particolarmente interessanti sono i fenomeni osservabili nell’area della “Solfatara” con le sue famose fumarole, i suoi getti di fango bollente e la sua elevata temperatura superficiale. Ma la Solfatara è solo una delle 40 bocche vulcaniche dell’area e, purtroppo, su molte di queste bocche sono state costruite abitazioni, non solo nell’area flegrea, ma anche nei quartieri di Agnano e Fuorigrotta a Napoli.
Un altro elemento caratteristico dell’area flegrea è il fenomeno del bradisismo. Questo fenomeno si verifica in pochissimi luoghi del nostro pianeta e consiste in un periodico alzarsi ed abbassarsi del livello del suolo.
Il fenomeno di innalzamento è causato dalla spinta del magma sotterraneo e quello dell’abbassamento dal suo ritirarsi.
Il 28 settembre 1538, prima dell’eruzione che dette origine al Monte Nuovo, il mare si ritirò di 370 metri ed il suolo si alzò di oltre 7 metri !
In epoca recente segnaliamo il bradisismo del 1970-72, nel quale il livello del suolo si innalzò di un metro e mezzo, e quello del 1983-84, nel quale il livello del suolo si innalzò di un metro ed ottanta centimetri.
Quest’ultimo bradisismo fu accompagnato da uno sciame sismico di circa 10.000 scosse (circa 500 al giorno).
Il fenomeno del bradisismo causò l’allontanamento di gran parte della popolazione di Pozzuoli, a causa degli evidenti danni alle abitazioni e la costruzione del Rione Toiano negli anni ’70 e della frazione di Monteruscello negli anni ’80 per ospitare gli sfollati.
Un ottimo testimone del fenomeno del bradisismo sono le colonne del Tempio di Serapide a Pozzuoli che, parzialmente immerse nell’acqua, mostrano i segni dell’innalzamento e dell’abbassamento del livello del mare sulle loro superfici.
Il fatto è che, al di sotto dei Campi Flegrei, alla profondità di 8-10 kilometri, vi è un enorme bacino magmatico in continuo movimento che non è solo la causa del bradisismo, ma anche delle periodiche eruzioni.
I vulcanologi sono del parere unanime che una prossima eruzione ci sarà certamente, ma nessuno è in grado di stabilire quando: potrebbe essere fra 1.000 anni, fra 100 anni o anche fra un anno.
L’unica cosa che si può fare è monitorare 24 ore su 24 il vulcano per verificare l’eventuale insorgenza di fenomeni premonitori quali sciami sismici, bradisismo e, non ultimo. segni di nervosismo tra gli animali.
Chiudiamo con la considerazione negativa che, a differenza dell’area vesuviana, non è stato ancora predisposto un piano di evacuazione per le popolazioni dell’area flegrea.
Articolo correlato (rischio Vesuvio) :
https://giuseppemerlino.wordpress.com/2011/07/10/rischio-vesuvio/
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