LA NEBULOSA DEL GRANCHIO

Le cronache degli astronomi cinesi del 1054 registrarono un avvenimento eccezionale: il 4 luglio era apparsa improvvisamente in cielo una nuova stella, più luminosa di Venere. La stella si trovava nella costellazione del Toro e restò visibile in pieno giorno per 23 giorni consecutivi. Inoltre restò visibile di notte per 653 giorni consecutivi.
L’evento fu registrato anche dagli astronomi arabi, inoltre anche una pittura rupestre di popolazioni native americane sembra riferirsi ad esso. Tracce dell’avvenimento si trovano anche in diversi annali di monasteri irlandesi.
Ora noi sappiamo bene che non si trattò della nascita di una stella, ma della sua violenta morte con una immane esplosione, fenomeno che ora chiamiamo “supernova”.
Il termine “supernova” indica appunto la violenta esplosione di una stella massiccia allo stadio finale della sua evoluzione. Il fenomeno è contraddistinto dall’espulsione degli strati esterni della stella, che si espandono alla velocità di migliaia di kilometri al secondo, riempiendo lo spazio circostante di polveri e gas, con la conseguente formazione di una nebulosa.
Il residuo dell’esplosione è un oggetto estremamente denso chiamato “pulsar” o “stella di neutroni”. Nel caso di stelle di grande massa, il residuo dell’esplosione sarà un buco nero.
Le pulsar ruotano rapidamente attorno al proprio asse, emettendo un fascio collimato di onde radio emesso in pulsazioni brevi ed estremamente regolari molte volte al secondo.
Il residuo della supernova registrata dagli astronomi cinesi è uno dei più spettacolari oggetti osservabili al telescopio: la Nebulosa del Granchio. Nel 1968 è stata anche scoperta la pulsar, residuo dell’esplosione.
La Nebulosa del Granchio (M1, nel catalogo Messier) appartiene alla nostra galassia e dista 6.500 anni luce da noi. Si sta ancora espandendo alla velocità di 1.500 kilometri al secondo ed attualmente è larga 6 anni luce.
La pulsar del granchio è un oggetto estremamente massiccio di 28-30 kilometri di diametro ed emette le sue pulsazioni (onde radio e raggi x) ogni 33 millisecondi. Ovviamente ha una densità enorme, simile a quella di un nucleo atomico.

Informazioni su giuseppemerlino

Ingegnere Chimico
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