ALCOL ED ALCOLISMO

Per evitare inutili contestazioni, chiariamo subito che si può dire sia “alcol” che “alcool”, mentre il plurale è solo “alcoli”.
In questa breve nota, col termine di alcol, intendiamo riferirci all’alcol etilico o etanolo (C2H5-OH), che è solo uno dei tanti alcoli esistenti. Questo è l’alcol presente in tutte le bevande alcoliche come vino, birra, liquori, superalcolici etc…
L’alcol è una droga? la risposta purtroppo è si. Come tutte le droghe ha effetti euforizzanti e disinibitori. Dà dipendenza e la sindrome di astinenza è forse più drammatica di quella di qualsiasi altra droga.
Nei casi più lievi questa sindrome si presenta con ansia, ipertensione, tachicardia e tremori, sopratutto alle mani. Nei casi più gravi si manifestano allucinazioni visive ed auditive fino a giungere al “delirium tremens” che consiste in tremori diffusi, stato confusionale, vistosa sudorazione, allucinazioni e tachicardia.
Come tutte le droghe, l’alcol può portare anche alla morte: se la concentrazione di etanolo nel sangue supera il limite di 4 grammi per litro, sopraggiunge il coma etilico con arresto cardiocircolatorio o arresto respiratorio.
L’alcol ha una influenza estremamente negativa sul cervello umano in quanto modifica l’azione dei neurotrasmettitori, per cui il bevitore abituale avrà capacità cognitive ridotte, difficoltà di concentrazione ed intelligenza inferiore alla media, inoltre ha influenza negativa anche su altri organi quali lo stomaco e sopratutto il fegato, provocando la cirrosi epatica (spesso mortale) o il tumore (l’agenzia internazionale per la ricerca sul cancro pone l’etanolo, insieme al fumo, tra le principali cause della formazione di tumori).
A questo punto sorge spontanea la domanda: perchè in Italia tutte le droghe, anche quelle leggere, sono proibite e l’alcol no? O anche: perchè le scritte tipo “nuoce gravemente alla salute” che troviamo sui pacchetti di sigarette, non le troviamo anche sulle etichette delle bottiglie di vino, di birra, di liquore o di superalcolico?
La risposta ha, come al solito, motivazioni economiche: basti pensare che l’Italia è il più forte produttore mondiale di vino ed è anche un forte produttore di birra e di brandy.
E’ doveroso poi notare che, per un miliardo ed ottocento milioni di musulmani, il consumo di alcolici, esplicitamente proibito dal Corano in tre diversi passi, è peccato gravissimo ed è anche reato punito con la fustigazione nei paesi islamici che seguono rigidamente la Shari’a e con il carcere negli altri.
Anche per un miliardo di induisti e per seicento milioni di buddisti l’alcol è vietato, sopratutto perchè ritenuto un ostacolo sulla via che conduce all’Illuminazione, ma questa proibizione non è contenuta nelle legislazioni degli stati dove queste religioni sono diffuse.
Dunque il consumo di bevande alcoliche è un fenomeno ristretto solo al mondo occidentale, una parte importante dell’umanità, ma pur sempre una minoranza.
Tornando al nostro paese, vediamo cosa dice l’ISTAT: il 75% degli italiani consuma regolarmente bevande alcoliche (l’87% degli uomini ed il 63% delle donne). L’uso regolare di alcolici inizia ad 11-12 anni (media europea 15 anni). I bevitori a rischio sono oltre tre milioni e gli alcolisti cronici un milione. Il 7% dei minorenni dichiara di ubriacarsi almeno tre volte la settimana e tra gli adolescenti è in continuo aumento l’abuso di superalcolici contemporaneo all’uso di stupefacenti vari.
Sempre in Italia sono causati dall’alcol il 45% degli incidenti stradali, il 41% degli omicidi (!), il 10% dei tumori, il 63% delle cirrosi epatiche ed il 9% delle invalidità permanenti.
Infine, sempre in Italia, l’alcol è la causa di circa 40.000 morti e 326.000 ricoveri ospedalieri all’anno.
Per doverosa obiettività dobbiamo segnalare che alcuni medici nutrizionisti asseriscono che bere un bicchiere di vino al giorno non solo non farebbe male, ma farebbe addirittura bene in quanto il vino contiene alcune sostanze antiossidanti che contribuiscono a rallentare l’invecchiamento delle cellule. Essi consigliano di bere questo bicchiere a stomaco pieno in modo da rallentare l’assorbimento dell’etanolo da parte del nostro organismo e ridurne gli effetti negativi.
A questa tesi noi obiettiamo che le stesse sostanze antiossidanti sono contenute in tantissimi alimenti di origine vegetale a cominciare dalla stessa uva.
Quando si parla di bevande alcoliche, è doveroso fare delle precisazioni. Innanzitutto si deve considerare che queste presentano differenti gradi alcolici. Il grado alcolico è un numero che esprime quanti litri di etanolo puro sono presenti in 100 litri di bevanda alcolica. Per esempio, se un vino è di 10 gradi, vuol dire che, su 100 litri di quel vino, 10 sono di alcol etilico.
I vini hanno di solito gradi alcolici che variano tra gli 8 ed i 17 gradi, le birre tra i 4 ed i 9 gradi, i liquori tra i 25 ed i 50 gradi, il brandy ed il cognac 40, le acquaviti (whisky, vodka, gin etc…) hanno grado alcolico mediamente tra i 40 ed i 60, ma alcune di esse possono anche raggiungere i 90 gradi.
Ma che cos’è l’etanolo? Abbiamo gia detto che esso è uno dei tanti alcoli esistenti. Gli alcoli sono composti organici caratterizzati dalla presenza del gruppo -OH nella molecola.
L’alcol etilico viene prodotto mediante una reazione chimica che si chiama “fermentazione alcolica” che consiste nella trasformazione degli zuccheri in alcoli.
Questa reazione chimica non è spontanea, ma avviene tramite microorganismi chiamati saccaromiceti.
Nel caso della fabbricazione del vino i saccaromiceti sono già presenti nelle bucce dell’uva (chiamate vinacce), mentre in altri casi essi vanno aggiunti, come nel caso della fabbricazione della birra ed in tal caso prendono il nome di lieviti.
La reazione avviene con abbondante produzione di anidride carbonica, per cui, sempre nel caso del vino, si parla di “fermetazione tumultuosa”, in quanto questo gas fuoriesce violentemente dal mosto (liduido ottenuto dalla pigiatura dell’uva insieme alle vinacce) sotto forma di bolle.
Per i lettori più esigenti, la reazione chimica è la seguente:

C6H12O6 (glucosio o fruttosio)  ——->  2C2H5-OH (alcol etilico o etanolo)  +  2CO2  (anidride carbonica).

Chiudiamo con una curiosità: anche l’alcol per disinfettare che si vende in farmacia (alcol denaturato) è etanolo (C2H5-OH), ma ad esso vengono aggiunte delle sostanze di sapore sgradevole per evitarne il suo uso nella fabbricazione di bevande alcoliche, ciò perchè queste ultime sono fortemente tassate a differenza dell’alcol denaturato che costa relativamente poco.

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Ingegnere Chimico
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